Abortita la riforma del fallimento: crisi di impresa

Rischia di essere rimandata l’entrata in vigore del Codice della Crisi di impresa e dell’insolvenza (decreto legislativo 14/2019). Il Decreto Liquidità prevede l’entrata in vigore del Codice il 1° settembre 2021, il quale ha l’obiettivo di far emergere preventivamente i segnali di crisi delle imprese e prevenire le situazioni di crisi attraverso opportuni sistemi di allerta.

Infatti, il nuovo Codice si propone principalmente tre obiettivi chiave: la riforma in materia di procedure concorsuali e di crisi da sovra indebitamento; la semplificazione complessiva del sistema normativo e il rafforzamento dell’efficienza del sistema economico in modo da renderlo più competitivo.

Il rinvio è stato annunciato dall’ufficio legislativo del ministero della Giustizia, Mauro Vitiello, durante il convegno dell’Ordine dei Commercialisti, tenutosi a Bergamo. Tra le motivazioni illustrate a supporto del rinvio del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, vi è la difficoltà che il tessuto economico italiano incontrerebbe, in un periodo di emergenza come questo, ad “assorbire” le numerose modifiche della nuova normativa.

In aggiunta, durante il convegno, Mauro Vitiello ha lasciato intendere che il decreto legislativo 14/2019 (che contiene il Codice della Crisi di impresa e dell’insolvenza) è in bilico, «anche in relazione ad un emendamento al decreto Agosto (104/2020, ndr), di cui ancora non è stata dichiarata l’ammissibilità, per rivedere la legge 3/2012 sulla composizione delle crisi da sovra indebitamento». Il Capo dell’Ufficio Legislativo ha altresì proseguito dichiarando che questo è stato un «intervento auspicabile, ma non deve essere una scusa per accantonare del tutto l’entrata in vigore dell’altro testo, al quale ha attribuito un ruolo nuovo il presidente della Commissione ministeriale per la riforma della disciplina delle procedure concorsuali Renato Rordorf: nata per favorire il recupero dell’impresa e per migliorarne gli assetti organizzativi e per dare una seconda chance a coloro che la crisi ha temporaneamente espulso dal mercato».

In conclusione, tenendo in considerazione quanto sopracitato, è necessario evidenziare l’importanza della figura del commercialista, in quanto se l’imprenditore è chiamato ad essere più consapevole e responsabile a seguito della situazione d’emergenza, il professionista commercialista, con competenze e strumenti di allerta anti-crisi, ha il compito di guidarne le scelte economico-finanziarie.

Fonte: Italia Oggi

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