Debitore irreperibile: cosa fare quando chi non paga non si fa trovare

È una situazione che molte imprese hanno dovuto affrontare, e che spesso viene vissuta con un senso di disorientamento: fattura non pagata e cliente debitore irreperibile. Se nella maggior parte dei casi sono chiari i passi da fare quando un cliente è insolvente, ma è ancora rintracciabile, l’irreperibilità del debitore rischia di creare grossi dubbi sulla possibilità di incassare il pagamento dovuto.

L’irreperibilità del debitore, infatti, complica ogni azione giudiziale o stragiudiziale volta al recupero del credito, poiché rende impossibile procedere con le comunicazioni scritte richieste per legge per avviare ogni tipo di azione di recupero crediti.

Le motivazioni dell’irreperibilità possono essere anche molto diverse tra loro: in alcuni casi si tratta di persone che si sono rese irreperibili in buona fede, magari perché non hanno comunicato agli uffici comunali il proprio cambio di indirizzo. In altri casi, invece, c’è la volontà di “depistare” i creditori e dunque il cambio di indirizzo è un atto di malafede.

Il rintraccio anagrafico e il recupero di informazioni investigate, in questi casi, può portare in modo rapido all’individuazione di un canale di comunicazione con il debitore e quindi alla risoluzione delle controversie, spesso anche senza la necessità di procedere in via giudiziale.

Un professionista nel rintraccio dei debitori infatti è in grado di risalire all’attuale residenza anagrafica di un soggetto, ma non solo: è anche possibile raccogliere informazioni investigate più dettagliate che vanno dal contatto telefonico del debitore fino alla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. Sono dati preziosi, questi, perché consentono di individuare – anche con il consiglio di un esperto in recupero crediti – quali azioni vale la pena mettere in campo e quali invece rappresenterebbero soltanto un costo per l’azienda creditrice senza portare ad alcun vantaggio economico.

Facciamo un esempio: in caso di insolvenza una delle opzioni a disposizione del credito è quella di richiedere il pignoramento del conto corrente bancario del debitore. Naturalmente, per poter procedere in questo senso, occorre conoscere in quale istituto bancario il debitore ha il proprio conto e occorre anche avere la certezza che si tratti di un conto attivo, per evitare di dare avvio a una procedura che non porterà al creditore alcun vantaggio economico. Una operazione di rintraccio dei conti correnti in questo caso è essenziale per valutare quali conti sono intestati alla persona giuridica o fisica in questione. Si tratta di una operazione tanto importante quanto delicata, che può essere eseguita solo da una società specializzata in indagini per il recupero crediti e in possesso della necessaria licenza. Per il pignoramento di auto e moto, valgono considerazioni analoghe.

In breve: un debitore irreperibile non sempre rappresenta un ostacolo insormontabile al recupero del credito, occorre però gestire questa situazione attraverso l’aiuto di professionisti esperti, in grado di recuperare in tempi brevi informazioni verificate di aziende oppure di privati.

L’attenzione deve essere rivolta prima di tutto al reperire i recapiti del soggetto (per poter aprire quanto prima un canale di comunicazione) e poi, in caso di necessità, anche ad un’attenta analisi della sua situazione patrimoniale.

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