Molti si domandano: è possibile prelevare da un conto corrente pignorato? La banca può impedire di prelevare dopo il pignoramento del conto corrente?
Per rispondere a questa domanda bisogna prendere in considerazione diversi aspetti.
Come avviene il blocco del conto corrente?
La banca procederà al blocco o alla trattenuta di importi nel conto corrente del debitore, solo in seguito alla notifica dell’atto di pignoramento. Ovvero, decorsi 10 giorni dalla notifica dell’atto di precetto al debitore, il creditore può, attraverso l’ufficiale giudiziario, procedere alla notifica dell’atto di pignoramento.
Dalla notifica dell’atto di pignoramento, la banca è obbligata ad impedire il prelievo delle somme pignorate dall’ufficiale giudiziario.
Successivamente al blocco delle somme nel conto del debitore, in seguito all’ordine del giudice, la banca procede allo storno degli importi nei confronti del creditore che ha avviato il pignoramento.
In che misura avviene il pignoramento del conto?
Il conto corrente del debitore non viene “di default” bloccato per intero, bensì, la banca è tenuta a trattenere le somme indicate nello stesso atto di pignoramento, ovvero le somme per cui il creditore sta portando avanti l’attività giudiziaria. Nello specifico, viene pignorato l’importo iniziale del debito, maggiorato della metà per le spese di procedura; ad esempio, se il precetto è di € 4.000, il pignoramento finale sarà di € 6.000.
Di conseguenza, se il debitore possiede un conto corrente o depositi bancari per importi superiori a quelli indicati nell’atto di pignoramento, questo potrà continuare a prelevare denaro da tali depositi, in quanto la banca non può procedere al blocco di importi al di fuori dell’atto di pignoramento.
Tuttavia, è da tenere in considerazione la legga a tutela dei conti correnti di appoggio di pensioni e stipendi, a patto che, in questi conti, non vengano accreditati importi dovuti ad altre cause, quali ad esempio i canoni di locazione o un ulteriore pignoramento in corso antecedente.
