Innanzitutto, è bene definire il significato di prescrizione, con il quale si intende il termine entro il quale il diritto del creditore deve essere esercitato. Se questo non avviene, tale diritto cessa, ovvero il creditore non può più rivolgersi al giudice per ottenere tutela e il debitore è liberato da ogni obbligo. Ad esempio, se un credito ha una prescrizione di cinque anni, questo significa che, alla fine di questo periodo, se il creditore non chiede il pagamento, il debitore non deve più pagare.
Chi decide la prescrizione di un credito?
La legge, secondo gli articoli 2934-3963 del Codice Civile, definisce in modo inderogabile la decorrenza della prescrizione di un credito. La regola generale, prevede il compimento della prescrizione in 10 anni, ma sono previste numerosissime eccezioni.
Secondo l’articolo 2935 del Codice Civile il termine di prescrizione inizia a decorrere «dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere», in altre parole inizia dal momento in cui il creditore può iniziare a riscuotere il proprio credito.
Ad esempio, se un contratto prevede che il pagamento di un determinato bene o servizio debba avvenire non prima della fine del mese, è da quel momento che inizia a decorrere la prescrizione. Ciò significa che non vengono presi in considerazione gli impedimenti pratici o di natura: non importano i motivi per il quale il creditore non riesca a riscuote il denaro.
Come viene calcolata?
La prescrizione si verifica quando è compiuto l’ultimo giorno del termine. Vengono calcolati tutti i giorni successivi al giorno iniziale, anche se festivi. Se il termine previsto è un giorno festivo, si ha una proroga al giorno seguente non festivo.
Mentre, se si tratta di prescrizione a mesi, questa si verifica nel mese di scadenza e nel giorno di questo mese corrispondente al giorno del mese iniziale. Se nel mese di scadenza non è presente il giorno del mese iniziale, il termine si compie con l’ultimo giorno dello stesso mese.
Fonte: laleggepertutti